Il rapper Fedez al centro dell’inchiesta sugli ultrà del Milan: intercettato mentre discute di affari con Luca Lucci.
Recenti sviluppi nell’inchiesta che ha travolto i vertici delle curve ultrà milaniste hanno portato alla luce il nome di Fedez, il noto rapper milanese, in alcuni rapporti con il capo ultrà del Milan, Luca Lucci.
Nonostante l’ex marito di Chiara Ferragni non risulti tra gli indagati, come riportato dall’Ansa, dagli atti emergono dettagli su conversazioni intercettate tra lui e il capo ultrà.
I rapporti tra Fedez e Luca Lucci
Nell’ordinanza emessa dal gip sono riportati passaggi che testimoniano una conversazione avvenuta il 26 ottobre 2023 tra Fedez e Lucci.
In questo dialogo, il cantante milanese proponeva a Lucci una collaborazione per la distribuzione della sua bevanda sponsorizzata durante le partite allo stadio.
“Ma se voi avete una società di consulenza o una società con la quale possiamo lavorare, ma se io vi appalto a voi la distribuzione di (nome della bevanda, ndr)? All’interno dello stadio…e vi prendete una percentuale…eh capito?“, diceva il rapper a Lucci.
Quest’ultimo rispondeva prontamente, offrendo la possibilità di estendere la distribuzione anche alle partite dell’Inter, aggiungendo: “Se vuoi, mi muovo anche con l’Inter… per dentro lo stadio, non c’è problema!“.
Oltre a questioni di business, emergono ulteriori dettagli su contatti tra l’ex marito di Chiara Ferragni e il leader della curva sud milanista riguardanti la sicurezza personale del cantante.
In una conversazione successiva, il rapper chiedeva consiglio a Lucci su una “persona fidata” che potesse occuparsi della protezione sua e della sua famiglia.
Sempre dalle intercettazioni emerge un ulteriore elemento: Fedez e Lucci avrebbero discusso dell’acquisizione di una partecipazione nella celebre discoteca milanese “Old Fashion“.
L’aggressione a Iovino
Un altro episodio centrale nell’inchiesta riguarda il brutale pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, avvenuto nell’aprile scorso a Milano.
L’aggressione, secondo gli inquirenti, sarebbe stata orchestrata da alcuni membri della frangia ultrà del Milan.
L’aggressione al noto personal trainer, secondo quanto riportato dall’ordinanza, rappresenta: “L’episodio comprova come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta“.